Le parole di Lele Adani, commentatore di Sky, nel dopo-partita di Cagliari-Juventus hanno subito fatto il giro del web: l’opinionista non ha usato troppi giri di parole e, a proposito dei vergognosi “buu” razzisti a Moise Kean che si sono ascoltati nello stadio dei sardi, ha attaccato duramente la tifoseria locale.
Adani, peraltro, è andato anche oltre senza soffermarsi più di tanto sui tifosi cagliaritani: ha parlato dell’ennesima sconfitta per il popolo italiano (non solo quello calcistico) che non riesce mai a migliorare dopo gli errori compiuti in passato. Insomma, per Adani (e anche per chi vi scrive) sembra davvero non esserci speranza né per questo paese ormai alla deriva, né tantomeno per il movimento calcistico ormai divenuto la barzelletta di mezzo mondo. Insomma, nel 2019 ci ritroviamo a dover commentare degli ululati razzisti ad un giovane di colore. Ed è superfluo persino sottolineare che Kean è molto più italiano di tutti quelli che l’hanno bersagliato ieri sera.
Come spesso accade in Italia, nessuno vuol prendersi le proprie responsabilità. Il Presidente del Cagliari, Giulini, ha subito attaccato Adani, dandogli del moralista. Per il personaggio in questione quei “buu” erano solo cori da stadio (chissà perché l’altro bersagliato della curva era Matuidi…) e che si trattava solo di semplici sfottò. La solita tecnica dello struzzo, mettere la testa nella sabbia e far finta di non vedere. Nessuno tocchi il mio orticello, e pazienza se si coltiva solo veleno.
Detto che la tifoseria cagliaritana si è resa spesso protagonista di altri atti incivili e degradanti nei confronti di tifosi e giocatori avversari, vale la pena allora proporvi un documento che zittisce definitivamente Giulini e che mostra tutta l’arretratezza culturale e intellettuale delle persone che ieri sera hanno preso di mira Kean. A voi i commenti.