Quando si parla di gioco i giudizi sono sempre soggettivi: per anni la Juventus di Allegri è stata oggetto di dibattiti accaniti in tv e tra i tifosi ma su un punto metteva tutti d’accordo, vinceva. Ecco perché i numeri sono così importanti non solo nel calcio, ma in generale anche in tanti altri sport: sono oggettivi, certo interpretabili, ma restano numeri. Ed è anche per questo motivo che ad oggi si può tranquillamente affermare che la Juventus di Andrea Pirlo è di gran lunga la peggiore degli ultimi 10 anni.
Al “maestro” è stato dato il compito di portare a casa il decimo scudetto di fila, alla 24esima giornata la Juventus è più vicina al quinto posto (e a quella che sarebbe una clamorosa esclusione dalla Champions League) che al primo. La Roma, quinta, è distante due punti, l’Inter capolista è lontana 10 lunghezze. Certo, c’è il jolly della partita col Napoli da recuperare, ma la sostanza non cambia.
46 punti in 23 partite, una media esatta di 2 a partita con proiezione finale a quota 76. Sono lontane le stagioni del record di punti (102 nel 2013-14) ma non solo: è il peggior rendimento del decennio. La prima Juventus di Conte, datata 2011-12, è quella che più si avvicina a questo bottino: con 23 partite giocate era a 49 punti ma avrebbe poi vinto il titolo da imbattuta, dopo un appassionante duello col Milan. Quella Juve, peraltro, a questo punto del campionato aveva mantenuto la porta inviolata in 12 occasioni, quest’anno gli uomini di Pirlo ci sono riusciti in 7 partite.
I confronti con le altre stagioni sono ugualmente stridenti: -6 dal 2012-13, addirittura -14 dal 2013-14, e poi via via -8, -5 (il 2015-16 fu l’anno del brutto inizio di Allegri seguito poi da un’incredibile serie di vittorie nel ritorno), -11, -13 e, udite udite, anche -17 dal 2018-19. Quello fu l’ultimo scudetto di Allegri, alla 23esima giornata la “Vecchia Signora” aveva all’attivo 20 vittorie, 3 pareggi e, ovviamente, 0 sconfitte. Anche rispetto all’anno di Sarri il bilancio è in negativo: -8 punti.
Ma ci sono anche altri numeri che vanno evidenziati quest’anno: la Juventus non è mai riuscita a vincere più di tre partite consecutive in campionato (striscia che è arrivata in due occasioni) e contro le “big” sono arrivati solo due successi (Roma e Milan) a fronte di due pareggi (Atalanta e Lazio) e altrettante sconfitte (Inter e Napoli). Pesano anche i due pareggi col Verona e quelli con Benevento e Crotone, ma è l’attacco a stentare nonostante la stagione superlativa di Ronaldo: il portoghese ha segnato 19 gol in campionato, ovvero il 43% del totale (45). Si può parlare di dipendenza visto che gli altri componenti del reparto offensivo (Chiesa, Morata, Dybala e Kulusevski) hanno messo a segno 14 gol totali, cinque in meno di Cristiano. Spaventoso.