I dubbi di Cristiano Ronaldo preoccupano la Juve. Il bomber bianconero deciderà in autonomia il suo futuro. Difficile trovare un club che gli paghi 31 milioni di stipendio netti all’anno: non è escluso, dunque, che resti. Ronaldo e l’attacco Pirlo o non Pirlo, CR7 resta il caso più spinoso, intorno a cui ruoterà poi il resto del mercato. Sarà Cristiano (da ieri in ritiro alla Continassa col Portogallo, che domani sera affronterà l’Azerbaigian allo Stadium, gara valida per le qualificazioni mondiali) e nessun altro a decidere il suo futuro: molto dipenderà da come finirà la stagione (anche se l’eliminazione dalla Champions è stata già una brutta botta) e ancora di più dalle offerte che arriveranno al suo procuratore Jorge Mendes.
A Torino lo descrivono sempre più solitario e silenzioso, col Real Madrid ancora nel cuore, ma non sarà facile trovare un club disposto a dargli uno stipendio di 31 milioni di euro netti all’anno. Se Ronaldo resterà, è più facile che venga sacrificato Dybala (futuro incerto anche a causa del complicato rinnovo di contratto, in scadenza nel 2022) e che la Juventus accontenti il portoghese prendendo il centravanti classico che tanto è mancato in questa stagione. Tutti gli indizi portano a Milik, 4 gol in 8 presenze col Marsiglia, che con i francesi ha un accordo sulla parola per essere ceduto a una cifra ragionevole (è costato 12 milioni) se il club non si qualificherà per la Champions. Se CR7 se ne andrà, Madama dovrà fare un investimento più pesante davanti, e qui tornano in ballo i nomi di Aguero del City e Depay del Lione, più il sogno Haaland (Borussia).