La Juve ha rischiato seriamente l’ennesima figuraccia nel derby e solo il gol di Ronaldo ha salvato Pirlo dall’ennesima sconfitta. I bianconeri hanno preso due gol che sembrano frutto dei soliti suicidi individuali. Ma dietro c’è ben altro.
La Juve si è presentata in campo con una formazione squilibrata frutto di una serie di decisioni dell’allenatore. Già alla vigilia Pirlo ha scelto di punire Mckennie, per la cena, mettendolo fuori squadra insieme a Dybala e Arthur.
Scelta moralmente corretta se non fosse che si trattava della sfera privata e che una multa salata poteva bastare. Basti pensare che le altre squadre quest’anno per non perdere punti hanno spostato partite quando avevano assenti illustri. Ricordiamo che all’andata fu Mckennie a salvare il derby. Se la Juve perderà il quarto posto dovrà dire addio persino a diversi giocatori che sarebbero superflui se non si giocasse la Champions.
Poi Pirlo ha colmato il buco a centrocampo togliendo il miglior terzino Danilo dalla difesa e mettendolo accanto a Bentancur, in un ruolo non suo.
In panchina ha tenuto centrocampisti di ruolo come Fagioli e soprattutto Rabiot, uno dei migliori in Nazionale con la Francia.
A terzino ha messo Cuadrado che è bravissimo in fase offensiva ma regala qualcosa dietro e da lì è partito il primo gol.
Chiesa gioca molto meglio sulla fascia destra ma Pirlo lo ha sacrificato a sinistra.
Kulusevsky ha un solo piede, il sinistro, ma Pirlo lo ha messo a destra dove non può far altro che danni.
Pirlo ha lasciato un centrocampo vulnerabile con soli due uomini di copertura perchè gli altri eran tutti solo offensivi: Chiesa Kulusevsky, Ronaldo e Morata. per non parlare del fatto che i giocatori cambiano sempre ruolo perdendo fiducia e identità.