Dimissioni Agnelli: la posizione della Juventus e degli Elkann - LoStadium.it

Dimissioni Agnelli: la posizione della Juventus e degli Elkann

Andrea Agnelli non è più presidente dell’Eca, non è più nell’esecutivo dell’Uefa, ma è vicepresidente della Superlega. Alla fine di questa esplosiva vicenda si dovrà comunque aggiornare la pagina di Wikipedia. Anche se resta il presidente della Juventus. Quella circolata nel pomeriggio di ieri era una bufala: non si è dimesso dalla Juventus e non ci ha neanche vagamente pensato. La giornata di ieri, così come nel resto delle ultime due settimane, è stata di intensissimo lavoro per continuare a tessere la tela della Superlega insieme a Florentino Perez. Una tessitura che parte da lontano, perché il progetto ha quasi un anno. E un progetto che non ha provocato frizioni o dissapori con il cugino John Elkann che rappresenta la proprietà della Juventus. Il gossip che mormorava di un certo disappunto da parte di John non ha trovato conferma, anzi sull’idea c’è sempre stata condivisione, da parte di Andrea, e sintonia da parte di John. Anche perché la rivoluzione calcistica immaginata dai fondatori della Superlega è certamente incentivante sotto il profilo economico.

“Un progetto che si legge sul quotidiano non ha provocato frizioni o dissapori con il cugino John Elkann che rappresenta la proprietà della Juventus. Il gossip che mormorava di un certo disappunto da parte di John non ha trovato conferma, anzi sull’idea c’è sempre stata condivisione, da parte di Andrea, e sintonia da parte di John. Anche perché la rivoluzione calcistica immaginata dai fondatori della Superlega è certamente incentivante sotto il profilo economico”. I problemi di Agnelli arrivano da fuori, la retromarcia delle inglesi ha dato una spallata importante al progetto. “Agnelli sa che ci sono squadre in coda fuori dalla porta della Superlega, che possono prendere il posto delle fuggiasche, tuttavia l’immagine granitica offerta al momento della presentazione della nuova competizione, ha visto aprirsi una crepa importante”, si legge ancora. E se il progetto fallisse? Ecco, in questo caso, molto dovrà cambiare. Agnelli ha già perso qualsiasi ruolo ufficiale all’interno del calcio europeo e chissà che non possa dover fare retromarcia anche in Italia.