E’ stata una Juventus che ha saputo soffrire e colpire al momento giusto, in modo chirurgico, quella che ieri sera ha battuto 3-1 l’Atalanta allo Stadium. Di fronte ad 11mila spettatori, gli uomini di Allegri hanno mostrato di essere mentalmente già pronti per il campionato: restano diverse questioni aperte, una su tutte la posizione di Ramsey, che proprio non sembra ingranare nel ruolo di regista, ma il tecnico livornese può godersi diversi segnali positivi in vista della stagione che sta per cominciare.
L’Atalanta, in effetti, è stata protagonista di un ottimo avvio e di un finale in crescendo, anche se a quel punto la partita era già stata condizionata dalle tante sostituzioni. Ma se è stato concesso qualcosa di troppo ai bergamaschi, va detto che la Juve è stata letale in contropiede, all’8′: Ronaldo è uscito alla grande, palla al piede, ha allargato per Chiesa che subito ha cambiato gioco per Dybala. Perfetta la scelta di tempo per l’argentino che sigla l’1-0 proprio nei giorni in cui il suo rinnovo è tema ampiamente dibattuto sui social oltre che discusso tra il club e il giocatore.
Dopo il pareggio di Muriel, su rigore, al 15′ (fallo di Bonucci su Freuler), ecco l’altro grande protagonista della serata: poco prima dell’intervallo, Bernardeschi ha fulminato Musso con un missile da fuori area che si è infilato all’incrocio. Un gol stupendo dell’ex Fiorentina, chissà che non possa essere l’inizio dell’annata del riscatto.
Ritmi blandi nella ripresa, Atalanta pericolosa soprattutto nel finale. In pieno recupero è arrivato il gol del 3-1: Kulusevski ruba palla a Lovato (Gasperini espulso per proteste, voleva il fallo) e offre a Morata la possibilità di appoggiare comodamente in rete. Ora sotto col campionato.