
La Juventus riparte: i bianconeri espugnano l’Arechi e battono 2-0 la Salernitana. In casa dell’ultima in classifica non si poteva immaginare risultato diverso, ma ci sono diversi segnali rilevanti per Allegri. I più importanti riguardano l’attacco, messo alla gogna in questi giorni: Dybala e soprattutto Morata – tornato al gol dopo 70 giorni – hanno firmato la vittoria ed è emblematico che gli assist siano stati forniti da Kulusevski e Bernardeschi. Insomma, per una serata tutto l’attacco ha girato alla perfezione e c’è quindi da sorridere.
A fine partita è arrivata l’intervista di Massimiliano Allegri ai microfoni di ‘Dazn’, ecco i passaggi salienti: “Stasera non era facile fare una bella prestazione, i ragazzi arrivavano con tanta pressione addosso e in più giocavamo su un campo non semplice; infatti nella ripresa abbiamo rischiato qualcosa. Però ripeto, vanno fatti i complimenti a questa squadra, stasera in campo c’era una squadra giovincella eppure sono riusciti a gestire la pressione. Le parole di Chiellini? Ha ragione, ora è il momento di ricambiare tutto quello che questo club ha dato a noi in questi anni, dobbiamo trovare continuità e vincere le partite, soprattutto con le medio-piccole. In cosa migliorare? Serve più velocità tra le linee e in fase di conclusione, Morata e Dybala hanno giocato bene e segnato ma potevano fare qualche gol in più. L’intesa Dybala-Kulusevski? Può migliorare solo col tempo e con gli errori. Kulusevski ha solo 21 anni, non ha 300 partite nella Juve alle spalle, può solo migliorare anche grazie all’aiuto dei compagni più esperti”.
E’ palese che Allegri in questi giorni abbia dovuto svolgere anche del lavoro psicologico: “Sì, oggi ho parlato con la squadra e ho detto che dobbiamo dare qualcosa noi, ora, alla Juve e ai tifosi. In campo, invece, credo che in questi momenti di difficoltà sia necessario semplificare le cose. Il momento difficile della società? Non è cambiato nulla rispetto al passato, c’è sempre grande presenza del club. Io ho accettato di tornare dopo aver parlato col presidente, c’è una squadra giovane. Dispiace per i punti persi perché c’è qualità, abbiamo sbagliato quattro partite anche perché io non conoscevo bene i giocatori e loro non conoscevano me. Assenza di Marotta? Le persone cambiano, resta il dna della Juventus. Detto ciò va anche accettato che nella vita non si può sempre vincere e che arrivano certi momenti in cui vinci meno. Certo è che bisogna avere sempre l’ambizione di dare il massimo”.