
A seguito dello scandalo del centrocampista Paul Pogba risultato positivo al testosterone, sono diverse le prospettive future sulla sua avventura calcistica legata alla Juventus.
Una delle prime ipotesi è stata avanzata dal quotidiano sportivo Tuttosport, secondo il quale, nel caso di controanalisi negative, la Juventus potrebbe reinserire nell’organico il calciatore sollevato da ogni accusa scongiurando dunque la prospettiva di una possibile squalifica che potrebbe protrarsi anche fino alla durata di due anni. Questo scenario si discosta dalla seconda ipotesi, la quale invece, vedrebbe il Polpo costretto ad uno stop prolungato dovuto alla positività ai metaboliti del testosterone.
Rimanendo nella prospettiva del secondo scenario, e dunque di una accertata positività del centrocampista, questo metterebbe in luce un dato nettamente negativo: una eccessiva leggerezza da parte di Pogba che avrebbe accidentalmente assunto la sostanza. Si tratterebbe, eventualmente, di una mancanza ragguardevole dato che quella del calciatore è una professione costellata da continui controlli e per cui ogni medicinale o pomata assunta vanno prontamente segnalate per evitare casi di questo tipo.
Come messo in luce anche dalla Gazzetta dello Sport, la Vecchia Signora sarebbe libera di sospendere il contratto di Paul Pogba, e nel caso di una colpevolezza sicura, anche di chiedere l’annullamento del contratto in via definitiva. Contratto che costa oltre 10 milioni lordi alle casse della Juventus e che è sottoscritto per altri 3 anni, fino al 2026. Inoltre, stando all’accordo siglato da Figc, Lega Serie A e Associazione Italiana Calciatori, nel caso in cui un calciatore risulti positivo ai test antidoping è possibile che il club sospenda la sua retribuzione per la durata della potenziale squalifica.