Allegri ora capisce i tifosi della Juve: "L'eliminazione in Champions brucia moltissimo" - LoStadium.it

Allegri ora capisce i tifosi della Juve: “L’eliminazione in Champions brucia moltissimo”

allegri

Meglio tardi che mai: Massimiliano Allegri sembra aver davvero capito la portata del disastro che la Juventus ha prodotto in questa sciagurata Champions League. Eliminati con un turno d’anticipo in un girone con Maccabi Haifa e Benfica e con l’obiettivo di difendere il terzo posto (con accesso in Europa League) dall’assalto finale degli israeliani, i bianconeri stasera affronteranno a Torino il PSG, a sua volta impegnato nella corsa al primo posto.

E’ stata una vigilia decisamente inusuale per la Juventus e lo confermano le parole di Allegri in conferenza stampa: “E’ una situazione strana, siamo abituati a presentare sfide decisive in Champions. C’è tanta, tanta rabbia per quest’eliminazione e per il fatto che a marzo non potremo continuare a confrontarci coi migliori. Ora però bisogna essere bravi a conquistare l’accesso in Europa League che è pur sempre una manifestazione europea. Non voglio neppure pensare ad un risultato diverso stasera”.

Di fronte, però, c’è un PSG temibilissimo: “All’andata abbiamo subito due gol da situazioni evitabili, li abbiamo regalati. Loro hanno Messi che è tornato ai suoi livelli e sta giocando un anno importantissimo per la sua carriera. Servirà una gara intelligente e soprattutto valida dal punto di vista tecnico, dovremo avere la stessa fiducia che abbiamo mostrato a Lecce”. 

Il discorso poi cade inevitabilmente sui giovani, probabilmente l’unica nota lieta in questa prima parte di stagione: “Di positivo c’è che ci sono già una quindicina di ragazzi in prima squadra nati dal 2000 in poi. Oggi però si esalta subito un 20enne per una buona partita. Ognuno deve fare il suo percorso, sono ragazzi validi ma ovviamente non possono avere già un’esperienza internazionale sufficiente. Dico sempre che puoi arrivare a giocare nella Juve, puoi farlo una partita, un mese o anche un anno. Ma restarci per più stagione è per pochi, richiede una forza mentale fuori dal comune, è quello che fa la differenza. Il mio peggior momento da allenatore? Certo, si poteva far meglio in questi mesi ma devo anche dire che c’è il fattore casualità che non può essere controllato”.